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3 Agosto 2020 - XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)

domenica 2 agosto 2020
3 Agosto 2020 - XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)
 “La moltiplicazione dei pani”
LETTURE: Is 55,1-3; Sal 144; Rm 8,33.37-39

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14,13-21):
In quel tempo, avendo udito della morte di Giovanni Battista, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare".
Ma Gesù disse loro: "Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare".
Gli risposero: "Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!".
Ed egli disse: "Portatemeli qui".
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.
Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini



Gesù vede la folla che lo aspetta, che lo cerca, che ha fame.
Fame di cibo.
Fame di giustizia,
Fame di senso di pace.
Gesù conosce la fame, la nostra fame, la vede.
Dio non è sbadato, e, sul far della sera, chiede ai dodici di aiutarlo, di trovare una soluzione.

E scoppia il panico, tra gli apostoli.
Ma Dio non ci serve proprio per risolvere i problemi?
Non crediamo, forse, in Dio esattamente per essere aiutati?
Cos’è questa storia, che ce ne facciamo di un Dio che ci chiede di aiutarlo?

L’umanità ha fame.
Fame che Dio sazia, non noi.
Fame che Lui vede, non noi.
Fame che commuove Dio e – speriamo – un poco anche noi discepoli.

Il mosaico di luce che il Maestro vuole disegnare ha bisogno anche di noi: a Dio (burlone!) piace coinvolgere i suoi discepoli nel suo sogno di pace e Dio chiede, nel Vangelo di Matteo: “date loro voi stessi da mangiare”.

Non siamo capaci.
Non abbiamo i mezzi,
Non abbiamo sufficiente fede,
Abbiamo troppa zizzania nel cuore.
OGNI SCUSA È BUONA per aggirare la richiesta.

Gesù insiste: a lui serve ciò che sono, anche se ciò che sono è poco.

La sproporzione è voluta. Pochi pani e pesci per una folla sterminata, una situazione che produce disagio, sconforto, eppure questo il Signore chiede:
METTERE IN GIOCO QUEL POCO CHE SIAMO PER SFAMARE CHI CI STA ACCANTO…