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"CAMMINANDO INSIEME" N°1 (Novembre 2010)

venerdì 8 ottobre 2010

CELEBRAZIONI MARIANE SETTEMBRINE
Cronaca anno 2010

 
Lo scorso 19 settembre si sono concluse le annuali Feste Mariane: tre settimane intensamente vissute da tutti i partecipanti fra incontri di preghiera, condivisioni fraterne e momenti musicali. È consuetudine in questo periodo sottoporre a Maria, con reverente amore filiale, i temi più scottanti della vita quotidiana, che tanto spesso sono la causa dei nostri dolori più profondi: la famiglia, la malattia, la vita cristiana. A queste tematiche sono stati dedicati i vari momenti di preghiera, dalla Meditazione Eucaristica che ha aperto le Celebrazioni fino alla Processione Mariana che le ha concluse. Le Celebrazioni Eucaristiche dedicate sono state presenziate da celebranti che hanno condiviso con noi la loro esperienza, offrendola sull’altare insieme alle preghiere dei fedeli, rese coinvolgenti grazie ai cantori che hanno partecipato: il Coro di Castelvieto e il Coro di Agello.Nella prima domenica, rivolta alla Famiglia, Monsignor Carlo Rocchetta, fondatore della Casa della Tenerezza di Perugia, ci ha fatto comprendere il pensiero di Dio sulla famiglia, sottolineando che pregare per la famiglia significa credere in ciò che Dio ha voluto come nucleo fondante e cuore della società. È indispensabile credere nella famiglia, lavorare per lei, amarla. Nella seconda domenica, riservata ai malati, era con noi Padre Michele Ardò, dei Frati Minori cappellani dell’Ospedale di Perugia: una presenza che sembrava portare lì, ai piedi della Santa Vergine, tutti i dolori dei malati ricoverati e delle loro famiglie. Ha voluto richiamare la nostra attenzione su Dio che va sempre in cerca dell’uomo e non viceversa. Anche nella malattia dobbiamo vivere come Dio, anche Gesù ha vissuto sofferenze, umiliazioni, tutto per amore nostro: CRISTIANO significa essere un altro Gesù Cristo che cammina sulla terra. Nell’ultima domenica, dedicata alla vita cristiana, tanto distante dai modelli di vita del mondo odierno, Padre Giustino Farnedi, del Monastero Benedettino di San Pietro in Perugia, ha risvegliato i nostri sentimenti alla necessità di “vivere secondo giustizia” cioè secondo i principi della nostra fede cristiana, non con le parole ma con le azioni della vita Non si può e non si deve accettare che vengano calpestati i nostri principi religiosi. Una società civile, politica ed economica che non avesse il rispetto dei principi delle persone apparirebbe come un abuso. La verità del Vangelo non si può calpestare né personalizzare.
Abbiamo vissuto con vero piacere le performances dei cori invitati quest’anno: i “Cantori Umbri” di Castelnuovo di Assisi, la “Schola Cantorum” di Castiglion del Lago e i “Nota Sò” di Perugia. Vogliamo evidenziare a chi non ci conosce, e a quanti ci conoscono, che il Santuario di Montemelino, dedicato alla Madonna di Lourdes, è SANTUARIO DIOCESIANO a disposizione di tutti e di tutte le Parrocchie che ne vogliono usufruire, non di pochi privilegiati: ci piacerebbe che tutti venissero qui almeno una volta all’anno, in pellegrinaggio o in ritiro spirituale o per un incontro di preghiera, ad offrire le proprie pene e raccomandare a Maria le rispettive comunità parrocchiali e la “Chiesa”.
A conclusione di queste tre settimane possiamo affermare che il bilancio è più che positivo, sia per la ricchezza degli eventi sia per la numerosa ed attiva partecipazione dei fedeli. Questo ci sprona ancora di più a “seminare” la fede e la devozione a Maria “Advocata nostra”. La Madre Celeste benedica tutti.

LE FOGLIE CADONO,
I PALLONCINI VOLANO

 
Il ritorno dell’Autunno, annunciato dalla caduta delle foglie del noce che “sporcano” l’atrio della nostra chiesa è pure segno di una ripresa dell’anno pastorale al centro del quale si mette l’attenzione per i più piccoli con l’inizio del catechismo: così ogni anno nel mese di ottobre , mentre la natura ci da segni di un meritato riposo, la vita parrocchiale riprende tono e si dà nuovi stimoli per ricominciare nel suo impegno di evangelizzare, per essere poi, testimone dell’amore di Dio per tutti gli uomini. Tutti i bambini e ragazzi dalla prima elementare alla seconda media hanno iniziato il loro cammino lavorando insieme ai catechisti e per due sabati hanno cantato, suonato, preparato preghiere, disegnato e colorato, tutto con grande armonia e gioia, per potersi preparare alla Santa Messa di domenica 17 , giorno di inizio ufficiale dell’anno catechistico. La liturgia è iniziata con la processione d’ingresso dei bambini e ragazzi che precedendo don Paolo e si sono disposti ai lati del presbiterio e davanti all’altare. Tutto si è svolto con molto ordine e raccoglimento. I genitori felici e commossi hanno partecipato anche loro lasciandosi coinvolgere dal clima di “festa” che don Paolo ha voluto dare a questa giornata: hanno collaborato con le Letture della Messa e si sono impegnati a partecipare agli incontri mensili di catechesi, si può dire che hanno pienamente colto il valore di trasmettere la fede ai propri figli. I catechisti che hanno accolto il mandato sono dieci, decisamente un bel numero per la nostra parrocchia: tutti sono giovani, motivati e pieni di buona volontà. Con una bella preghiera di sono rivolti al Signore , perché sia Lui la guida e il Maestro che presente fra loro per l’amore reciproco, illumini e sostenga il loro cammino insieme ai bambini e ragazzi. Dopo il tradizionale lancio di palloncini che portavano alte le preghiere dei bambini anche se cadeva qualche goccia di pioggia, tutti ci siamo trasferiti nella sala del Circolo per consumare un pranzo insieme tra pizze dolci e salate in quantità, preparate dalle solerti mamme. I presenti erano la rappresentanza di una comunità che sente e condivide l’impegno di portare avanti una vita cristiana basata sull’ascolto della Parola, l’Eucaristia e la condivisione fraterna, una comunità il più possibile aperta e sensibile ai bisogni dell’umanità tutta.
LILIA

UN SOGNO PER MONTE SPERELLO
 
Nella mente e nel cuore di chi capita da queste parti, anche solo di passaggio, oppure per un’occasione particolare, come il matrimonio o la comunione di un parente, resta fissa la bella immagine di Monte Sperello: l’immagine del suo vecchio borgo arroccato sul colle, con il castello e la chiesa, tanto piccola quanto deliziosa, e immagine del resto delle case che si ergono invece sui pendii o più a alle, circondate da boschi e campi coltivati. Pochi gli abitanti, felici però dio esserlo e orgogliosi del loro piccolo “gioiello”. Fino a qualche anno fa la sagra paesana che si teneva ogni estate contribuiva senza dubbio a rendere più viva e unita una realtà e una comunità che hanno tanto da offrire. Tutti conservano un bel ricordo di quella festa, della sua atmosfera piacevole, del suo particolare scenario e del buon cibo. L’unità di allora forse è andata sciogliendosi, nonostante oggi sia presente ancora un comitato a guidare il paese e nonostante iniziative ed eventi, piccoli o grandi che siano, che permettono ai suoi abitanti di riunirsi e di fare condivisione. Basti pensare alla rievocazione della natività e a presepe che sono stati organizzati negli ultimi anni e che hanno viso un buon gradimento nei visitatori accorsi ad ammirarli, ma anche semplicemente un avvenimento come il battesimo di un bimbo o di una bimba del paese che riunisce parenti, amici e compaesani, oppure, ancora più semplicemente, la messa domenicale, che rappresenta ad oggi l’unico appuntamento in cui tutto il paese ha l’opportunità di ritrovarsi con una cadenza settimanale. Capita a volte che alcuni degli abitanti di Monte Sperello si rechino a messa anche nel santuario di Monte Melino o nella chiesa di Castelvieto: un modo questo per aggregarsi e per creare unità con i due paesi vicini, visto poi che il parroco è lo stesso per tutti. A questo proposito sarebbe forse edificante per i tre paesi coordinare e organizzare insieme alcune attività comuni, come per esempio il catechismo per i bambini della prima comunione, quello per i ragazzi della cresima e gli incontri del dopocresima, comprendendo tutti i giovani delle tre realtà, che restano comunque abbastanza piccole se considerate singolarmente, ma che diventano forse più importanti se viste in un’ottica di unione e di condivisione
STELLA

SI RICOMINCIA…
UN ALTRO ANNO, UN ALTRO VIAGGIO

 
L’inizio dell’anno pastorale è di per sé un avvenimento che potrebbe passare inosservato, oppure potrebbe essere dato per scontato data la ciclicità con cui ogni anno, puntuale, si ripropone,
allora perché sottolineare l’evento con una celebrazione particolare, e intensa? E perchè chiamare a raccolta il paese, allestire un ricco buffet, e pennellare il cielo con un carnevale di palloncini variopinti? Certo la possibilità di condividere un pranzo in allegria e comunione fraterna, basterebbe già a giustificare l’impegno e l’organizzazione, ma c’è di più.
Quella di domenica 17 ottobre 2010 non era solo una festa per gli occhi e per il gusto, ma una festa per il cuore. Una festa dei cuori. È il Signore Gesù che ci chiama, incessantemente, teneramente a sé. Lui, con il su Spirito è la nostra forza, la nostra gioia e la pienezza a cui attingiamo per affrontare le immancabili prove e difficoltà che dipendono dalla nostra imperfezione. Lui ha posato il suo sguardo su di noi, e ci tende la mano, per ripararci sotto la sua ombra, sollevarci su ali d’aquila.
Non ci resta altro che rispondere con prontezza e vigore, convinti che, se ci ha adombrati con il suo sguardo, ci donerà anche la forza necessaria per adempiere con fedeltà il compito che ci è chiesto: essere testimoni del suo amore così come lo sperimentiamo e viviamo nella nostra vita di credenti.
Per questo ci mettiamo ancora una volta in cammino: per annunciare, come sulla via di Damasco; per servire, come sulla via di Gerico, per celebrare, come sulla via di Emmaus; per essere in comunione, come sulla via di Gerusalemme; per adempiere alla nostra missione, come sulla via della Galilea.
Impariamo a costruire la nostra casa in Dio e scopriamo che, in questo difficile compito, non siamo lasciati soli, ma abbiamo l’esempio della Vergine, la preghiera personale e comunitaria, le nostre famiglie, chiese domestiche, e la presenza confortante di tutti i fratelli e sorelle che il Signore ci ha donato per condividere la splendida opera che è la missione cristiana.
Con questa consapevolezza nel cuore possiamo rinnovare il nostro impegno a donare noi stessi, accettare con gioia quanto ci viene dagli altri e umilmente riconoscere le nostre mancanze, cercando di seguire sempre l’esempio dell’unico Maestro.

FABIANA

MONTEMELINO ALL’OMBRA DI LOURDES:
UNA STORIA LUNGA 150 ANNI

RICORDIAMO IL FUTURO

 
Le “Celebrazioni mariane annuali” di Montemelino rappresentano un segno tangibile, ed ormai ultrasecolare, dell’invisibile e intimo legame fra questo luogo e il piccolo paese dei Pirenei, Massabielle.
Basti pensare che il 29 aprile 1865, appena sette anni dopo le apparizioni della Immacolata Concezione, fu posta la prima pietra di questa nostra chiesa per dedicarla, prima in Italia, alla Vergine Immacolata di Lourdes.
E non solo: la Festa Annuale della Madonna di Lourdes fu istituita già nel 1885, quando già da oltre due anni i pellegrini accorrevano a Montemelino per pregare davanti alla bella Statua della Vergine portata da Lourdes come ex-voto, e quale copia perfetta di quella francese, una delle prime in Italia ammirata ancora oggi nella grotta del nostro Santuario. Tanti di quelli che vengono qui a pregare lo chiamano Piccola Lourdes per quella grotta che, fatta costruire per grazia ricevuta, è una delle più belle riproduzioni in scala di quella di Massabielle e dal 1905 accoglie senza sosta i tanti devoti.
Alcuni di essi costituirono nel 1907 la Pia Unione di Lourdes, chiedendo il riconoscimento papale e ottenendo che tutti, iscritti e pellegrini, potranno lucrare qui l’indulgenza.
Anche per questo, nell’ Anno Santo 1975, Monsignor Lambruschini (Arcivescovo di Perugia) elesse questo Santuario come Luogo Sacro per l’acquisto dell’indulgenza plenaria giubilare. Anche questo un altro legame con Lourdes.
Da sempre la grotta fu impreziosita, proprio durante le Celebrazioni Mariane Annuali, perché non perdesse le sue caratteristiche peculiari: nel settembre 1968 fu aggiunta la statua di Santa Bernadette e nel settembre 1971 fu costruito e consacrato l’altare.
Il centenario delle apparizioni a Bernadette, nel 1958, fu commemorato anche in questo luogo con intensa religiosità e solenni celebrazioni, come ampiamente raccontato dal giornale LA VOCE del 16 marzo 1958.
Pochi anni dopo, l’8 settembre 1965 Natività della Beata Vergine Maria, Monsignor Baratta (Arcivescovo di Perugia) benedisse per la prima volta i malati con il SS Sacramento, come a Lourdes e a Loreto: da quel momento la benedizione dei malati è divenuto appuntamento irrinunciabile delle Celebrazioni
annuali, un momento emozionante durante il quale i malati arrivati qui sembrano tenersi per mano con i tanti fratelli sofferenti che hanno voluto, e potuto, recarsi a Lourdes.
Quando Giovanni Paolo II istituì la GIORNATA MONDIALE DEL MALATO, celebratala per la prima volta l’11 febbraio 1993, il Cardinale Antonelli (allora Arcivescovo di Perugia) volle riconoscere al Santuario questa sua vocazione verso i sofferenti (cfr: “Ogni parrocchia celebri la Giornata nella maniera più adeguata con momenti di riflessione, di preghiera e di sensibilizzazione, possibilmente partecipando anche alla S.Messa che sarà celebrata per tutti gli ammalati della Diocesi nel Santuario della Madonna di Lourdes a Montemelino”).
Ogni anno, nella festa della Nostra Signora di Lourdes, si celebra la Giornata del Malato: partecipazione e commozione sono sempre incommensurabili perché, con gli occhi ardentemente rivolti alla statua della Vergine, la preghiera sembra farsi più intensa, in comunione spirituale con tutti i malati del mondo e in particolare con i pellegrini di Lourdes.
I MALATI, coloro che soffrono nel corpo o nello spirito, così come avviene a Lourdes, qui sono amati e coccolati in modo particolare, affidati alla tenerezza della Santa Vergine.
Non soltanto i malati si fermano a pregare nella grotta.
Tante persone sembrano venire a confidarsi con la Madre Celeste più che a pregare. Tanti sono anche coloro che arrivano raggianti a ringraziare e si fermano in silenzio, lasciando parlare solo l’emozione del loro cuore.
Il flusso incessante di pellegrini qui a Montemelino, le oltre settecento preghiere lasciate nell’ultimo anno nella grotta, le tante testimonianze scritte sul libro posto in fondo alla chiesa, gli ex-voto lasciati sull’altare, i tanti lumi accesi ai piedi della Vergine, testimoniano, al di là delle somiglianze e delle riproduzioni in scala, che questo santuario è veramente una Piccola Lourdes!
Tutto ciò non verrà mai meno, ma l’obiettivo che ci si propone è quello di diffondere sempre più il culto mariano, tesoro antico della Chiesa ed eredità inestimabile per le generazioni future.


OTTOBRE MISSIONARIO
 
Da 84 anni questo mese è dedicato alle Missioni per ricordare a tutti il grande sforzo di tante persone che abbandonano il loro paese e i loro cari per recarsi in luoghi lontani. Essere missionari oggi è ben diverso da un secolo fa perché il progresso tecnologico ha consentito di accorciare le distanze: viaggi più veloci, rapidità di comunicazioni e molto altro. Benedetto XVI, nel suo discorso augurale per il 2010, sottolinea come nulla della loro missione sia andato perso in questi anni: “Come i pellegrini greci di duemila anni fa, anche gli uomini del nostro tempo, magari non sempre consapevolmente, chiedono ai credenti non solo di “parlare” di Gesù, ma di “far vedere” Gesù, far risplendere il Volto del Redentore in ogni angolo della terra davanti alle generazioni del nuovo millennio e specialmente davanti ai giovani di ogni continente, destinatari privilegiati e soggetti dell’annuncio evangelico. Essi devono percepire che i cristiani portano la parola di Cristo perché Lui è la Verità, perché hanno trovato in Lui il senso, la verità per la loro vita”. Queste parole non sono pronunciate solo per i missionari all’estero, ma hanno una dimensione più vicina alla nostra vita quotidiana: ciascuno di noi è chiamato ad essere missionario nella sua vita, a testimoniare la sua Fede con il suo impegno. Accogliamo, quindi, l’invito che Cristo stesso ci ha rivolto "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura (Mc 16,15)”. Ciascuno di noi cominci dalla sua famiglia, dai suoi vicini di casa, dai suoi colleghi di lavoro impegnandosi a VIVERE il Vangelo in ogni circostanza, con l’esempio, nei gesti e nelle parole, all’unico scopo di rendere ogni giorno della nostra vita una giornata missionaria.


PROGRAMMI FUTURI:

 
Il 28 novembre inizia, con l’Avvento, il nuovo Anno Liturgico.

Ci troviamo subito a contemplare Maria Immacolata il giorno 8 dicembre con un primo appuntamento che renderà concreto il “CAMMINANDO INSIEME”: tutti presenti alla Celebrazione Solenne, alle ore 11 al Santuario della Madonna di Lourdes in Montemelino.

E via verso il Natale con le tradizionali celebrazioni.

Alla messa di ringraziamento, il 31 dicembre, avremo una panoramica della vita pastorale e dell’amministrazione dei sacramenti dell’anno 2010 e, per concludere, il canto del TE DEUM.