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"Primo Venerdi" Aprile 2014 - Messa con Adorazione Eucaristica

lunedì 31 marzo 2014

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano” 


Noi crediamo in Te, Signore Gesù, presente nel Sacramento del tuo amore e, davanti al tuo altare, ti ringraziamo e ti adoriamo.

Tu sei il nostro Salvatore e Maestro, crocifisso per i nostri peccati e risuscitato per la potenza del Padre.

O Signore misericordioso, vieni e rimani in noi, perdona i nostri peccati e donaci la pace. Allontana dai nostri cuori ogni dubbio r ogni timore e rinvigorisci la fede nella tua passione e nella tua risurrezione, così ce, per la tua grazia, possiamo vivere intensamente il nostro impegno battesimale e meritiamo di conseguire la vita eterna nel tuo regno. 


Ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica.
Padre Heny Caffarel

Il Vangelo ci riporta tre sole parole pronunciate dal Padre celeste. Esse contengono l’unico consiglio che un Padre poteva dare ai propri figli. Con quanta filiale deferenza dobiamo accoglierlo! Tale consiglio racchiude in sé il segreto di ogni santità, è semplice e si esprime con una parola sola: Ascoltatelo. Così dice il Padre, indicandoci il suo diletto Figlio.

Quella di sapere ascoltare è dunque una grande arte. Cristo stesso ci mette sull’avviso: “Guardate dunque in qual modo ascoltate”. Se siamo ciglio della strada, terreno roccioso o incolto, la sua Parola non potrà crescere in noi. Dobbiamo invece essere quella terra buona in cui i semi trovano quanto è loro necessario per sbocciare, svilupparsi, maturare.0

Ascoltare non è peraltro soltanto ed esclusivamente un fatto d'intelligenza. E' il nostro essere, preso nella sua interezza, (anima e corpo, intelligenza e cuore, immaginazione, memoria e volontà) che deve essere attento alla parola di Cristo, aprirsi ad essa, cederle il posto, lasciarsi investire, invadere, prendere da essa, e ad essa dare una adesione senza riserve.

Comprenderete ora perché uso il verbo ascoltare più volentieri di quanto non usi il verbo meditare. Ha un accento più evangelico, e soprattutto designa non tanto un'attività che si compie da soli, quanto un incontro, uno scambio, un rapporto affettivo fra due cuori: questo è essenzialmente l'orazione.

A dire il vero, senza la grazia nessuno saprebbe ascoltare Cristo, in quanto noi siamo tutti sordi per nascita, figli di una razza di sordi. Ma nel nostro battesimo Cristo ha pronunciato la parola che, dopo la guarigione del sordomuto della Decapoli, ha aperto le orecchie a milioni di discepoli: Effata (Mc. 7, 34).

Quando le offriamo accesso attraverso la preghiera, la parola di Cristo ci converte, ci fa passare dalla morte alla vita (Gv. 5, 24), ci resuscita; essa diventa in noi e per noi, fonte zampillante, vita eterna..